L’abuso edilizio è un reato punito sia penalmente che con una sanzione amministrativa; ecco cosa cambia dal punto della prescrizione e gli importi delle multe previste per chi trasgredisce la legge.
L’abuso edilizio è quel reato urbanistico che si concretizza quando viene effettuato un intervento sul territorio senza l’autorizzazione necessaria per costruire. Si ha abuso edilizio anche quando l’intervento è difforme dall’autorizzazione concessa.
Chi commette un abuso edilizio è punito sia sul versante penale che su quello amministrativo; la sanzione penale, infatti, prevede un’ammenda o l’arresto per il soggetto che ha commesso il reato, mentre quella amministrativa concerne il ripristino dello stato anteriore all’abuso.
Fare una distinzione tra queste due sanzioni è molto importante anche ai fini della prescrizione; solo la sanzione penale, infatti, è passibile di prescrizione, mentre ciò non vale per la sanzione amministrativa edilizia.
Di questi e di altri temi concernenti l’abuso edilizio ne parleremo nel prosieguo dell’articolo; partiamo con il chiarire quando si concretizza questa fattispecie di reato.
L’articolo 44 del Dpr 380/01 configura l’abuso edilizio come un reato perseguibile penalmente dallo Stato. Tuttavia non fa parte dell’insieme dei delitti bensì di quello delle contravvenzioni, illeciti meno gravi dei primi puniti con l’arresto l’ammenda.
Nel dettaglio, si ha un abuso edilizio ogni volta che un’opera viene realizzata senza le opportune autorizzazioni, quali ad esempio:
Tuttavia si ha abuso edilizio anche quando l’intervento presenta delle caratteristiche differenti da quelle indicate nell’autorizzazione. Pensiamo ad esempio a chi chiede un permesso per realizzare un immobile di 70 metri quadrati e poi ne costruisce uno di 200; anche in questo caso si configura la fattispecie di reato e di conseguenza possono scattare le sanzioni – sia penali che amministrative – previste dalla legge.
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Come anticipato il reato di abuso edilizio prevede sia una sanzione penale che una amministrativa.
Per il colpevole del reato contravvenzionale è previsto l’arresto e una multa (importo massimo di 51.645€), eccone alcuni esempi a seconda della tipologia di reato:
Per il reato di abuso edilizio si applica anche una sanzione amministrativa con la quale si obbliga il responsabile dell’abuso a ripristinare lo stato dei luoghi entro un termine di 90 giorni.
Questo quindi ha tempo 90 giorni per rimuovere l’intervento illecito oppure per demolire l’immobile; se non lo fa sia il bene che l’area di sedime vengono acquisiti di diritto dal Comune. L’area acquisita dal Comune però non può superare di dieci volte la complessiva superficie utile abusivamente costruita.
Sull’opera comunque può essere richiesto un accertamento di conformità, con la possibilità che questo comporti la sanatoria del bene.
Qualora sia possibile sanare l’illecito si evita la demolizione ma comunque il colpevole di abuso edilizio dovrà pagare una sanzione amministrativa di un importo commisurato all’entità dell’abuso o all’incremento del valore venale del bene. L’importo della sanzione non può essere inferiore ai 516€ e viene raddoppiato in caso di mancata dichiarazione di inizio attività o per le difformità alla dichiarazione.
Come anticipato i termini della prescrizione scattano solamente per la sanzione penale prevista per l’abuso edilizio. Il Comune quindi può chiedere in qualsiasi momento il ripristino dello stato dei luoghi e di rimuovere il reato permanente perpetrato verso il territorio.
Per quanto riguarda la sanzione penale la prescrizione non opera automaticamente, ma necessita dell’intervento del difensore il quale deve eccepire in pendenza di giudizio.
Nel dettaglio, i termini di prescrizione sono due:
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