Vi presentiamo una guida utile per allargare o aprire una finestra / portafinestra su un muro portante esterno perimetrale, condominiale o privato oppure un lucernario sul tetto: quali sono i costi? Quali sono i permessi, la pratica edilizia e la maggioranza condominiale necessaria?
Nella storia verremo ricordati come la “indoor generation”. Passiamo il 90% del nostro tempo in luoghi chiusi. Un finestra, oltre ad aumentare l’illuminazione degli ambienti permette di godersi il cielo e il sole. Oltre a rilassarci, ci rende più felici.
Quindi, abbiamo bisogno di più aria e luce. Per farlo ti basterebbe aprire o allargare una finestra. Oppure, sei tra i pochi fortunati che vivono in un sottotetto e potrebbero godersi il cielo aprendo un lucernario. In linea di principio potresti farlo, ma prima dovrai rispettare le norme comunali, strutturali e condominiali. Lo stesso vale nel caso di chiusura di un’apertura oppure di trasformazione di una finestra in portafinestra.
Come accennavamo, non sempre è possibile, specialmente su immobili vincolati o nel caso in cui la tua casa sia “troppo vicina” ad un altro stabile. Difatti, il codice civile pone dei limiti in termini di distanze minime che deve avere una finestre rispetto alle pareti prospicienti di altri stabili.
Partiamo dai permessi da richiedere:
Gli impedimenti più grandi non sono nè i costi edili nè il marito che vuole risparmiare, ma tutto il resto. Vediamo tutti i limiti:
Passiamo alla burocrazia:
Una volta considerati tali aspetti dovrai occuparti della parte burocratica: secondo il testo unico sull’edilizia, l’apertura di una finestra, portafinestra o lucernario è realizzabile mediante segnalazione certificata di inizio attività SCIA. E’ una pratica di complessità media che può essere firmata da un ingegnere, architetto o geometra. Qualora dovessi aprire più finestre, dovresti chiedere al Comune un parere preventivo alla Commissione edilizia.
Nelle strutture portanti (mattoni verticali in mattoni pieni o pietra), nel realizzare l’apertura, occorre costruire una cerchiatura per ripristinare la rigidezza della muratura. Di conseguenza, sarà necessario il deposito del progetto strutturale al genio civile redatto da un ingegnere.
Non è necessaria la cerchiatura nelle tamponature degli immobili in cemento armato o quando si trasforma una finestra in portafinestra senza aumento di larghezza (e viceversa). Lo stesso dicasi quando si riaprire una finestra precedentemente murata. Sarà sufficiente la posa di un architrave, un elemento orizzontale in acciaio, legno o altro, posto al di sopra dell’apertura per evitare il collasso della porzione di muratura posta in alto.
Ti dovrà seguire un direttore lavori che, oltre a far rispettare il progetto, controllerà i materiali e la contabilità.
Passiamo ora ai tempi:
Per quanto riguarda i tempi dovrai munirti di pazienza. Come Roma, anche l’apertura di una finestra non si realizza in un giorno. Prima di tutto, dovrai segnalare all’amministratore l’intervento, che a sua volta dovrà comunicarlo ai condomini.
Nel frattempo, affiderai obbligatoriamente l’incarico ad un ingegnere, un geometra o un architetto. Mi raccomando, chiedi sempre il preventivo. Il professionista, dopo aver rilevato l’appartamento e aver ritirato la documentazione in comune, controllerà che in casa non ci siano abusi. Difatti, la SCIA richiede al professionista di asseverare circa la conformità dello stato dei luoghi con quanto depositato in Comune. Dopodiché, lo strutturista demolirà una porzione di muro per capire la natura della struttura, effettuerà i calcoli e depositerà la pratica al genio civile. Infine, nel giro di uno / due mesi potresti depositare la SCIA e partire con i lavori, in quanto, la pratica è una segnalazione e quindi ha efficacia immediata.
Discorso a parte per gli edifici vincolati. In questo caso, dovrai attendere almeno 2 / 3 mesi per il nulla osta della Soprintendenza.
Per quanto riguarda la parte edile, tra montaggio del ponteggio e lavoro finito in tre/quattro settimane circa potrai aprire le tapparelle della tua nuova finestra.
Infine, concludiamo con la parte economica:
Non è facile risponderti, in quanto, il costo dipende da molti fattori: località e piano dell’edificio, larghezza dell’apertura, tipologia di muro su cui praticare il foro, tipo di infisso installato etc. Spesso poi, questo lavoro avviene in concomitanze con altre opere edili. Proviamoci, facendo riferimento ad un cantiere dove viene realizzata solo un’apertura. Vediamo tutte le voci in dettaglio:
Facciamo un esempio costoso. Appartamento al terzo piano. Vecchio casolare in muratura in pietra con vincolo della Soprintendenza. Apertura di 150 x 150. Costo dei professionisti circa 4.500 €. L’impresa ti chiede tra opera, cantiere e castello di tiro 4.000 €. A questi aggiungiamo l’occupazione del suolo e arriviamo a circa 10.000 €. Per l’infisso sono ulteriori 900 €.
Ora facciamo il caso classico. Apertura di un lucernario o finestra su edificio in cemento armato. Nel caso di finestra ipotizziamo un secondo piano. Il costo del tecnico è di 2.000 €, quello della ditta circa 2.500 €. Per un infisso 1,5 x 1,0 m, il costo totale si aggira intorno ai 5.000 €.
Il costo viene ammortizzato se consideriamo che queste opere vengono spesso realizzate all’interno di una ristrutturazione.