Case antisismiche: cosa occorre fare per vivere al sicuro?
In una zona ad alto rischio sismico come l’Italia, risulta essenziale la realizzazione di edifici che possano resistere ad eventuali scosse telluriche, col duplice obiettivo sia di poter salvare vite umane che evitare la distruzione delle stesse abitazioni, elemento fondamentale di tante famiglie e centri abitati. A questo scopo, fortunatamente, negli ultimi anni tante sono state le iniziative ed i progetti avviati e che hanno permesso di ridurre quantomeno i disastri umani e strutturali derivanti dai terremoti.
Infatti, da un lato, le autorità statali hanno favorito le ristrutturazioni edilizie sull’intero territorio italiano e con esse i miglioramenti sia dal punto di vista energetico che sismico, grazie a varie tipologie di bonus casa. Dall’altro, l’avanzamento della tecnologia ha fornito nuovi materiali e idee per costruire abitazioni migliori, ecologiche, tecnologicamente moderne e funzionali e appunto antisismiche. Un esempio può essere fornito dalle case realizzate in biomattoni.
Al giorno d’oggi, la nuova frontiera delle strutture abitative è costruire delle case antisismiche attraverso un genere di edilizia di ultima generazione e quindi di tipo cosiddetto hi-tech. Il tutto si può racchiudere in un’unica parola, molto utilizzata in questi ultimi anni, cioè “sostenibilità”. Con questo termine si può intendere sia dal punto di vista energetico che di sicurezza e prevenzione. Tenendo ben presente, tuttavia, che abitazioni o edifici a danno zero, al momento, non ne esistono.
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In questi ultimi anni si è assistito in generale ad un cambiamento di prospettiva per la realizzazione di edifici e fabbricati. Se prima si tendeva a rafforzarne la struttura in funzione antisismica, adesso invece si propende verso la realizzazione di edifici più “flessibili” ed “isolati” il più possibile dal terreno, in modo da limitare sia la propagazione delle onde sismiche alla struttura stessa e sia eventuali conseguenti danni.
Una tecnologia particolarmente efficace, tuttavia non ancora molto diffusa in Italia, è ad esempio il collocare alla base di una costruzione abitativa degli elementi meccanici simili ad ammortizzatori, come quelli presenti nelle comuni automobili. Nell’eventualità di un terremoto, tali meccanismi attenuano la scossa sismica, scaricando in maniera più efficace tutta l’energia sprigionata dal movimento tellurico, in modo da disperderne la forza e farne subire il meno possibile all’edificio stesso.
A livello di progettazione antisismica, il nostro Paese comunque risulta particolarmente avanzato in ambito europeo. Infatti, dopo i drammatici eventi del sisma in Abruzzo nel 2009, diversi sono stati gli istituti universitari, le società private ed anche i centri di ricerca che hanno effettuato investimenti e test su materiali e progetti. Uno degli ambiti più promettenti, come abbiamo già accennato, è quello della dissipazione dell’energia sismica agendo direttamente sulle fondamenta di una struttura, mitigandone la forza distruttiva.
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Di recente, comunque, è stato effettuato un consolidamento di un edificio nel bolognese, inserendo nelle fondazioni dei pali precaricati di tipo Systab. In altri casi, al fine di irrobustire un edificio (quando è possibile naturalmente modificarne gli elementi) si possono realizzare delle facciate “tecnologiche”, mediante cappotti cosiddetti Ecosism oppure prefabbricati della WoodBeton, composti da materiale misto legno ed acciaio.
Ulteriori varianti, sia alternative che complementari a queste, sono fornite dalle Cam (Cuciture Attive dei Manufatti) che utilizzano invece dei nastri in acciaio. Comunque, la ricerca avanza speditamente anche grazie a collaborazioni tra università e società private. Tra cui quella che vede coinvolta la Federico II° di Napoli e che ha portato alla realizzazione di Ellissa, un prototipo in scala reale di un’abitazione efficiente e sicura, che è stata sottoposta a test con scosse sismiche di intensità superiore a quella raggiunta nel centro Italia di recente.
Tale progresso costruttivo, fatto di elementi prefabbricati in legno ed acciaio per le nuove strutture e di sopraelevazione e rafforzamento di quelle già esistenti, sta ottenendo risultati davvero positivi e, al tempo stesso, sta trasformando non solo il mercato del settore, ma anche portando allo sviluppo di nuovi materiali edilizi e laterizi.
Tuttavia la strada, in Italia, è ancora molto lunga. Infatti, per quanto riguarda le costruzioni, ogni edificio è un caso a sé. Per incrementarne l’efficienza contro eventi tellurici, una cosa è effettuare interventi di miglioramento, mentre un’altra è realizzare un adeguamento antisismico vero e proprio. Ambedue ottime soluzioni rispetto al passato, ma aventi efficacia diversa. Un ulteriore passo avanti, poi, sarebbe il dotarsi di una sorta di anagrafe delle strutture esistenti, con relative informazioni sulla loro costruzione.