Il Catasto Fabbricati (C.d.F.) è l’evoluzione del Nuovo Catasto Edilizio Urbano (N.C.E.U.). Il passaggio dall’uno all’altro è riconducibile solamente a nuove disposizioni normative in materia di accatastamento dei fabbricati.
Il Nuovo Catasto Edilizio Urbano, risalente al 1939 (L.652/1939), inventariava le costruzioni urbane ma non quelle rurali. Il Catasto Fabbricati, invece, istituito nel 1994 con la legge L.133/1994, si occupa di tutte le costruzioni, sia urbane che rurali.
Il Catasto Fabbricati non sostituisce il Nuovo Catasto Edilizio Urbano ma lo integra e ne estende la competenza. Il fatto che il primo non sia un nuovo catasto rispetto al secondo fa sì che le fasi di formazione e attivazione del Catasto Fabbricati siano in realtà quelle del Nuovo Catasto Edilizio Urbano e così pure le procedure di conservazione effettuate fino al 1994 o comunque fino alla definizione del Regolamento del Catasto dei Fabbricati (1998).
Stante questa premessa volta a sottolineare la stretta dipendenza del Catasto Fabbricati dal Nuovo Catasto Edilizio Urbano, occorre ora definire l’unità di base del Catasto Fabbricati, vale a dire l’unità immobiliare urbana, che ha lo stesso significato della particella per il catasto terreni.
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L’unità immobiliare urbana (UIU) è una porzione di fabbricato, un intero fabbricato o un insieme di fabbricati che, nello stato in cui si trova, è di per se stesso in grado di produrre un reddito indipendente. UIU corrispondenti a porzioni di fabbricato sono ad esempio gli appartamenti, i negozi o le autorimesse che, pur non occupando un fabbricato intero, possono produrre un reddito proprio.
Esempi di UIU rappresentate da interi fabbricati sono ville, villini, scuole e alberghi.
UIU costituite da un insieme di fabbricati, infine, sono ad esempio le industrie e gli ospedali.
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