Che cos’è la cila? Quando, mi serve? Ho sentito parlare di cila …oppure era la scia? C’è forse una differenza tra CILA e SCIA?
Se sto pensando di ristrutturare il mio appartamento, oppure sto per comprare o vendere un immobile, è probabile che mi sia imbattuto nella CILA e mi sia posto una domanda del genere. Tranquilli, avere un po’ di confusione e tante domande è naturale, soprattutto per una argomento così vasto come quello dell’urbanistica.
Cerchiamo di rispondere a tutte le domande!
Innanzitutto con questa sigla si intende la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, si identifica un procedimento che mi permette di eseguire lavori di natura edile nel mio appartamento, negozio, magazzino, ecc… Prima di iniziare i lavori, oppure a lavori in corso, si presenta questa pratica che mi consente entro un arco di tempo di 3 anni, a partire dal giorno della presentazione della stessa.
Quando compriamo o vendiamo un immobile, capita di trovarsi nella scomoda situazione di dover intervenire a “giochi fatti”, quando i lavori sono stati già finiti o hanno un importante stato di avanzamento lavori. In situazioni di questo genere si parla di CILA in SANATORIA. Chiaramente le opere che si possono inserire nella CILA in SANATORIA devono comunque essere conformi alle norme edili e di sicurezza. Infatti la sanzione da pagare è da intendersi dovuta per una mancata presentazione della CILA prima dei lavori.
Art. 6 DPR 380/2001 e smi
Devo presentare la CILA quando faccio, oppure ho fatto come nel caso della CILA in SANATORIA, lavori di Manutenzione Straordinaria.
I lavori di Manutenzione Straordinaria sono definiti dalla normativa dall’art. 3 comma 1 lett. b) del DPR 380/2001 Testo Unico per l’Edilizia: “le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso. ”
Casi particolari in cui sono richiesti anche ulteriori Autorizzazioni:
La CILA si avvia presentando i suoi documenti allegati allo Sportello Unico per l’Edilizia (chiamato con la sigla “SUE”) del Comune, o dei Municipi nel caso di Roma, di pertinenza e si conclude comunicando che i lavori sono stati ultimati (comunicazione FINE LAVORI).
A Roma, e per tutti i 15 Municipi del territorio, la CILA si presenta esclusivamente per via telematica tramite il portale SUET. E’ sufficiente la registrazione del committente sul sito del Comune di Roma, mentre per la trasmissione dei documenti con la firma digitale se ne occuperà il vostro tecnico di fiducia.
Questo è per sommi capi il procedimento per presentare la CILA e per chiuderla. Lo stesso vale anche per la CILA in SANATORIA, tranne che per la comunicazione di Fine Lavori visto che i lavori essendo già eseguiti e terminati.
La CILA è generalmente composta da una serie di documenti, come:
– la Comunicazione contenente tutti i dati dell’interessato, dell’immobile e dei soggetti coinvolti (progettista, direttore dei lavori ed impresa);
– un Progetto che rappresenti graficamente lo stato di fatto (ante operam) ed i lavori da eseguire nello stato futuro (post operam);
– una relazione tecnica con la descrizione delle opere da eseguire, le caratteristiche urbanistiche dell’immobile e l’asseverazione del progetto alle norme vigenti in materia.
Quando l’immobile ricade in zone vincolate, oppure è un immobile di pregio ed è sottoposto alla vigilanza della Soprintendenza, come ad esempio quando si devono eseguire opere sulle strutture, bisogna allegare alla CILA anche i relativi Atti di Autorizzazione o Nulla Osta.
Cosa succede se durante l’esecuzione dei lavori devo fare delle modifiche al mio bel progetto? Per esempio potrei avere la necessità di spostare una porta, oppure le dimensioni della stanza sono da cambiare, ecc.. oppure vorrei semplicemente cambiare idea perché la soluzione di progetto non mi piace più. In questi casi, è il caso di presentare una Variante in Corso d’Opera alla CILA, con un nuovo progetto ed una relazione tecnica esplicativa delle modifiche (chiaramente da presentare prima di eseguire i lavori di variante).
– la Comunicazione di Fine Lavori, in pratica il committente informa il Comune che i lavori sono terminati;
– il Certificato di Collaudo, dove il Direttore dei Lavori assevera che i lavori sono stati eseguiti rispettando il progetto della CILA;
– la Variazione Catastale con la nuova planimetria presentata al Catasto quando il progetto prevede lo spostamento di porte, pareti, modifiche della planimetria e simili;
– il Formulario per lo Smaltimento in discarica dei Rifiuti prodotti quando vengono effettuati i lavori edili;
– l’Attestato di Qualificazione Energetica quando i lavori interessano anche la sostituzione della caldaia, il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro e simili.
La CILA non è altro che una pratica edilizia per eseguire i lavori edili, oppure per sanarli. In diversi casi è semplice e veloce presentarla in tempo per eseguire i lavori. Ovviamente, la materia urbanistica è complessa ed in continua evoluzione, quindi potrebbero esserci delle modifiche oppure delle considerazioni più approfondite da fare, per questo prima di iniziare la ristrutturazione di un appartamento, negozio, villetta, ecc.. sarebbe utile consultare un professionista del settore.
ESEMPIO CILA
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21 commenti. Nuovo commento
Gentile ingegnere,
sono in procinto di rinnovare completamente i 2 bagni di un appartamento in possesso di agibilitá ottenuta dopo la costruzione nell’84, allacciamento metano, sostituzione infissi, senza spostare alcun muro.
Uno dei 2 bagni affaccia su zona giorno, il regolamento edilizio è cambiato dall’84 ad oggi ed ora non permette piú l’affaccio dei servizi igienici su zona cottura o zona giorno.
Dovendo presentare CILA per la ristrutturazione dei bagni, dovró neccessariamente adeguare anche la disposizione degli spazi interni a quello che l’attuale regolamento permette?
La ringrazio
Buona giornata
Spett.le sig. Vincenzo la ringraziamo per averci contattato.
Facendo riferimento alla sua richiesta, poiché la normativa è cambiata, in fase di progettazione dovrà necessariamente tener conto del regolamento attualmente vigente.
Ciò implicherebbe la realizzazione di un vano di separazione tra i due ambienti (antibagno).
Cordiali saluti
Geom. Andrea De Ciuceis
Fabio Speranza
Buona sera, sto acquistando un appartamento dove i proprietari hanno richiesto la Cila per la ristrutturazione. I lavori inizieranno a breve. Posso dopo l’atto notarile intestarmi la Cila e provvedere alla ristrutturazione e pagamento delle fatture per l’intervento usufruendo delle detrazioni 2019? Attendo cortese riscontro. Grazie in anticipo
Buongiorno sig. Luca,
leggendo la sua richiesta mi sembra di aver capito che gli attuali proprietari di casa abbiano già presentato la CILA presso il Municipio di competenza.
Se la suddetta CILA è stata richiesta per regolarizzare eventuali difformità riscontrate in fase di sopralluogo, alla data del rogito la pratica deve risultare regolarmente chiusa con la planimetria aggiornata depositata in catasto proprio per avere la “conformità urbanistica” al momento del passaggio di proprietà.
Se le condizioni sono diverse, rimane fattibile la voltura di una pratica a seguito di cambio di proprietà.
Rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Fabio
BUONGIORNO.dopo aver acquistato un appartamentino di 38mq ho effettuato dei lavori.
In pratica ho invertito cucina/bagno e bagno/ cucina lasciando le misure INTATTE.CIOÈ in pianta si passa dal bagno per andare in cucina (casa cosi acquistata) e io facendo i lavori ho invertito i ruoli (dalla cucina passo in bagno).
Ho presentato docfa come nuova distruzione interna al catasto e hanno accolto positivamente la domanda.
Ora che io sto vendendo la casa il notaio mi chiede obbligatoriamente la cila…..
Che devo fare??
Buongiorno sig. Giovanni,
grazie per averci contattato.
La questione è abbastanza chiara. Il problema nasce dall’interpretazione URBANISTICA (e amministrativa del caso).
In sostanza quando si eseguono lavori del tipo spostamento della cucina e/o del bagno (come nel suo caso), bisogna presentare una CILA ai sensi dell’art. 6-bis del DPR 380/2001 per manutenzione straordinaria e successivamente presentare la variazione catastale.
Il Notaio a ragione Le chiede la CILA per “giustificare” la variazione catastale in quanto spostare la cucina con il bagno rientra nella casistica della “Manutenzione Straordinaria”.
Attualmente, tenuto anche conto che è già stata presentata la nuova planimetria al Catasto (che costituisce una prova che i lavori sono stati già eseguiti), per sistemare la questione dovrebbe presentare una CILA in SANATORIA.
Questo comporta la sanzione amministrativa per la mancata presentazione prima dell’esecuzione dei lavori.
Spero di esserLe stato utile.
Restiamo a disposizione per qualsiasi altra informazione.
Fabio
Buongiorno, sto per ristrutturare il mio appartamento e credo di aver intuito che serve una CILA.
Ma posso fare anche la detrazione fiscale del 50%?
Ciao Gianky,
ti consiglio di dare uno sguardo a questo articolo .
I casi in cui è prevista la detrazione fiscale del 50% per un appartamento i lavori di manutenzione straordinaria, cioè i casi in cui è prevista la CILA. Quindi direi che sei stai facendo una pratica del genere, dovresti avere anche i requisiti per accedere alla detrazione fiscale.
Sto ristrutturando il mio appartamento, devo rifare le pareti interne, pavimenti ecc..
Tra le varie opere, rifaremo anche gli impianti di riscaldamento, acqua, scarico, gas.
Mi è venuto il dubbio, leggendo su internet, che devo fare un progetto anche per il risparmio energetico Legge10-1991.
E’ così? In che cosa consiste?
Grazie
Salve sig. Anna,
la normativa in materia di Risparmio Energetico è in continua evoluzione: si comincia con la Legge 10 del 1991, passando per il Decreto Legislativo 192 del 2005 arrivando al Decreto Ministeriale 59 del 2009. Ci sono anche successivi disposizioni intermedie e successive, queste sono le principiali.
In sostanza, nel suo caso, SE:
– sostituisce il “generatore di calore” (la caldaia per intenderci) e contestualmente ristruttura l’impianto (le tubazioni ed i relativi componenti)
– oppure solo la sostituzione del “generatore di calore” (sempre la caldaia)
ricade ai sensi delle succitate norme nel campo di applicazione del “Progetto di Risparmio Energetico Legge 10/1991”.
Questo consiste per sommi capi nel dimostrare con un calcolo e delle relazioni, che le parti da lei sostituite o ristrutturate sono congrue con i parametri di risparmio energetico fissate dalla normativa vigente. Ovviamente nel suo caso sostituendo la caldaia e l’impianto, dovrà accertarsi solamente di garantire un risparmio energetico relativo solo a quella parte di intervento. Non si dovrà preoccupare di isolare termicamente tutte le pareti dell’appartamento e della copertura, solo per fare un esempio.
Nel caso del Comune di Roma, la pratica si svolge ONLINE, per via telematica.
Il suo tecnico progettista incaricato si occuperà di redigere:
– il modulo di deposito della legge 10/91
– la Relazione tecnica
– AQE (Attestato di Qualificazione Energetica)
– dichiarazione di rispondenza a fine lavori da parte del Direttore dei Lavori
e inviare tutto tramite PEC al Dipartimento S.I.M.U.
Una volta fatto quanto sopra, al termine dei lavori quando dovrà chiudere la CILA (immagino si tratti di questo), dovrà allegare il certificato AQE alla Comunicazione di Fine Lavori ed “i giochi sono fatti”.
Buon lavoro.
Salve, mi trovo nella condizione di dover rifare solo il bagno del mio appartamento.
Mi spiego meglio: non devo aprire porte, spostare tramezzi, ma in linea di massima la demolizione del pavimento, maioliche e rifacimento degli impianti.
In questo caso, devo presentare la CILA?
Grazie
Buonasera,
la situazione è abbastanza chiara. Le norme sono le seguenti:
– la CILA si presenta nei casi di “manutenzione straordinaria” art. 6 bis del DPR 380/2001
– gli interventi di “manutenzione straordinaria” in base all’art. 3 lett. b) del DPR 380/2001 sono: “le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, …”
– la guada dell’agenzia delle entrate, a pag. 10, in merito alle definizione di “manutenzione straordinaria” riporta “• realizzazione e miglioramento dei servizi igienici”
Quindi, in linea teorica, il rifacimento di un bagno inteso come impiantistica (servizio igienico) rientra nella manutenzione straordinaria e quindi richiede la presentazione di una CILA.
Purtroppo sembra strano perché non tutti sono ben informati, talvolta anche i tecnici del Comune, e molti non presentano la CILA per questi tipi di interventi.
Valuta se ti può “convenire” fare anche altri interventi.
Devo vendere un appartamento ed ho scoperto che le modifiche che abbiamo fatto richiedono adesso una CILA IN SANATORIA (così mi ha detto l’agenzia immobiliare!!!).
Cosa devo fare? Quanto costa?
Grazie anticipate
Immagino sig. Ignazio, è capitato a molti nostri clienti.
La CILA in SANATORIA segue la stessa procedura della CILA, con la differenza che non è necessario inviare il fine lavori. Viene chiamata CILA IN SANATORIA in quanto permette di “sanare” interventi eseguiti senza la preventiva comunicazione. Infatti, per quanto riguarda il rispetto delle norme, le opere “da sanare” (cioè quelle già eseguite) devono comunque rispettare i requisiti previsti dalle Norme Tecniche del Comune.
Per esempio: con la CILA IN SANATORIA non si possono sanare opere già eseguite su strutture portanti, la realizzazione di volumi e superfici aggiuntive, oppure la realizzazione di stanze con superfici inferiori a quelle indicate nelle Norme del comune (es. camera da letto con superficie inferiore a 9,00 mq e simili) perché questo tipo di interventi non sono comunque in contrasto con la CILA e con le Norme tecniche.
Verificata questa condizione è sufficiente eseguire predisporre la CILA con i documenti descritti nel post, effettuare se necessaria la variazione catastale, pagare la sanzione (per la mancata presentazione della CILA) e protocollare tutto allo Sportello Unico per l’Edilizia (nel caso del Comune di Roma è tutto telematico).
E’ prevista anche il caso in cui le opere siano già iniziate ed in corso di svolgimento senza la presentazione della CILA. In questa situazione, verificate sempre le condizioni di rispetto delle normative, è dovuta una sanzione ridotta e la comunicazione di fine lavori al termine degli stessi.
In merito ai costi, questi sono dovuti per:
1) diritti di segreteria al comune
2) sanzione per le opere eseguite
3) bollo catastale per la variazione della planimetria
4) parcella del tecnico
Attualmente per un immobile nel Comune di Roma le spese sono le seguenti:
1) diritti di segreteria € 251,24
2) sanzione per opere eseguite € 1.000,00 oppure di €333,00 per opere in corso di esecuzione
3) bollo catastale € 50,00
4) parcella variabile in funzione delle attività svolte dal tecnico
Saluti
Ho capito, innanzitutto grazie della risposta. In realtà pochi anni fa abbiamo dovuto spostare un tramezzo per realizzare la cameretta delle bambine in una camera più grande e con l’occasione abbiamo anche trasformato la cucina con il soggiorno in un unico ambiente. La nostra casa si trova a Roma.
Ci siamo con la CILA IN SANATORIA?
Buonasera Ignazio, immagino la situazione. È normale adattare la nostra abitazione alle esigenze che cambiano.
Nel tuo caso specifico, salvo verifiche più approfondite, bisogna semplicemente fare queste verifiche:
– le camere da letto (quella delle bambine e quella adiacente) devono avere una superficie minima di 9,00 mq
– il soggiorno con l’angolo cottura deve essere almeno di 14,00 mq dotato di una finestra
– le camere abitabili (stanze da letto, studio, soggiorno) devono avere una finestra (apribile verso l’esterno) proporzionale rispetto alla superficie della stanza: finestra > 0.125 x Sup. camera [esempio una camera di 10,00 mq deve avere una finestra maggiore di 1,25 mq (0.125 x 10,00 mq = 1,25 mq)]
– le opere non hanno interessato parti strutturali (muri portanti ad esempio)
Se tutte queste condizioni sono verificate, allora puoi presentare la CILA IN SANATORIA, perché le opere eseguite sono conformi al Regolamento Edilizio del Comune di Roma e quindi sanabili”.
Ti consiglio comunque di far verificare la documentazione da un tecnico. Se ti interessa scrivici in privato completando il form
Io sto per acquistare un immobile e vorrei sapere se alla presentazione della cila segue un documento del Comune che attesti la regolarità dello stato dell’immobile.
Buongiorno sig. Raffaele, la risposta semplice e diretta è “no”.
Anche se il Comune, a Roma tramite il portale SUET, rilascia una ricevuta di presentazione della CILA sull”immobile indicato, questa ricevuta non ha valore di legittimità urbanistica, in quanto la CILA si basa sull’asseverazione del tecnico e del committente.
Se sta cercando un documento che attesti la legittimità urbanistica dovrebbe farsi fornire uno di questi documenti: Licenza, Concessione, Permesso di Costruire, Agibilità, Condono.
Buongiorno,
ci perdoni per il ritardo, ci era sfuggito il suo commento. Colpa nostra.
Se ancora utile la risposta è la seguente:
– Il Comune, tramite lo Sportello Unico per l’Edilizia, Le rilascia una ricevuta di avvenuta presentazione della CILA. Quel documento di per se, non attesta la regolarità urbanistica, perchè è una semplice ricevuta di presentazione. Potrebbe comunque esserLe utile perchè dimostra che un tecnico ha presentato una Comunicazione (la suddetta CILA) e si è assunto la responsabilità di asseverare che l’immobile è rispondente alla normatica urbanistica.
Saluti
Fabio
Buongiorno, devo fare alcuni lavori a casa e ho capito che devo presentare la cila. Volevo sapere… quanto costa?
Grazie
Buongiorno Cristiana, generalmente la presentazione di una pratica CILA ha dei costi che sono dovuti a:
1) diritti di segreteria al comune
2) bollo catastale per la variazione della planimetria
3) parcella del tecnico
Attualmente per un immobile nel Comune di Roma le spese sono le seguenti:
1) diritti di segreteria € 251,24 (€ 126,24 per le Varianti in Corso d’ opera)
2) bollo catastale € 50,00
3) parcella variabile in funzione delle attività svolte dal tecnico
Buon lavoro!