Case in biomattoni, la nuova frontiera della bioedilizia.
Negli ultimi decenni l’opinione pubblica e le persone in generale hanno dimostrato sempre più sensibilità ed attenzione al rispetto dell’ambiente ed a cercare di avere comportamenti virtuosi che frenassero il progressivo inquinamento dello stesso. Dall’altra parte, anche le aziende, nei rispettivi settori, hanno cercato soluzioni in questa direzione. Una nuova frontiera ecologica si è avviata, ad esempio, anche nel campo dell’edilizia, con la realizzazione delle prime case in biomattoni.
Infatti, il futuro delle strutture abitative ed industriali sarà quello di essere realizzate con materiali che permettano il massimo risparmio energetico, abbinato poi alla possibilità di poter riciclare la maggior quantità di elementi costruttivi delle stesse. In altre parole, si costruiranno case o edifici con materiali riciclabili, che permettano comunque di vivere comodamente, rispettando al tempo stesso la natura che ci circonda. Adesso, cerchiamo di capire meglio cosa siano in particolare proprio questi biomattoni.
Negli ultimi tempi si sta pian piano diffondendo la cosiddetta bioedilizia, cioè una serie di tecniche e procedure nell’ambito delle costruzioni, che facciano attenzione al rispetto dell’ambiente. Il tutto senza ridurre la qualità costruttiva ed abitativa delle strutture realizzate. Si cerca, di conseguenza, di trovare nuovi materiali, a partire da quelli utilizzati per la creazione dei mattoni, sostitutivi di quelli attualmente in uso.
Tra questo nuovo genere di materiali, particolarmente utile ed importante è la canapa che, combinata alla calce, permette di ottenere un mattone di nuova generazione e soprattutto ecologico, i cosiddetti “biomattoni”. Questi sono utilizzati nei Paesi Anglosassoni e soprattutto in Francia e consentono non soltanto la realizzazione di nuove abitazioni o edifici, ma addirittura la trasformazione ed il miglioramento di quelli esistenti.
Infatti, è possibile riqualificare a livello energetico questi ultimi, grazie ad un maggiore isolamento delle murature e alla coibentazione dei pavimenti, dei tetti ed anche dei sottotetti. Senza dimenticare, inoltre, l’opportunità di poter riciclare o riutilizzare tali materiali innovativi, che offrono di conseguenza, tra gli altri vantaggi, anche un’elevata duttilità, sotto ogni punto di vista. Un elemento non di poco conto, soprattutto in ambito edilizio.
Se uno di questi, come abbiamo già visto, è la loro estrema duttilità, numerosi sono gli altri benefici che questo genere di prodotti possono fornire. Innanzitutto, l’isolamento termico. Infatti, proprio la canapa ed in particolare il suo stelo (utilizzato nella fabbricazione di tali mattoni) contiene elementi che permettono un blocco del processo di scambio di caldo-freddo dall’interno della struttura all’esterno e viceversa. Il tutto consente così di avere una casa calda in inverno e fresca in estate.
Stesso discorso si può fare per l‘isolamento acustico, permesso da una certa porosità del materiale utilizzato. Questo limita la necessità di installare infissi particolari, che riducano i rumori molesti provenienti dall’esterno, soprattutto in aree notevolmente caotiche o rumorose. Considerando, in generale, l’isolamento prodotto, assieme ad altre qualità intrinseche dei biomattoni, l’abitazione permette così anche un considerevole risparmio energetico e quindi alta efficienza da questo punto di vista.
Tutto ciò si riflette anche in una minore spesa economica, sia per l’acquisto di una casa di questo tipo e sia a livello di consumi e conseguentemente di bollette da pagare. Tutto questo senza che vi sia un peggioramento del comfort e della salubrità degli ambienti e, in generale, della qualità della struttura, anche a livello di durata della stessa. Insomma, costi più bassi abbinati ad elevati standard costruttivi ed abitativi.
Infine, secondo alcuni studi scientifici, i materiali con cui sono realizzati i biomattoni tendono anche a catturare l’anidride carbonica presente nell’ambiente atmosferico circostante, limitandone quindi le emissioni prodotte da altre fonti. Inoltre, la canapa stessa è una sostanza che si coltiva e rigenera con estrema facilità. Infatti, nell’arco di 3-5 mesi le piante producono un considerevole quantità di questo utilissimo materiale.