La forza propulsiva del decreto Rilancio è in grado di liberare 155 miliardi. Tra le misure l’ecobonus per l’edilizia sostenibile e la possibilità di un condono edilizio.
Il provvedimento in arrivo, ribattezzato decreto Rilancio (niente più ‘Aprile’ e ‘Maggio’), per controbattere alla crisi economica innescata dall’emergenza coronavirus.
Il governo ci prova a inserire nel nuovo decreto – ribattezzato decreto Rilancio (dopo le intempestive approssimazioni dei nomi legati ai mesi in cui sarebbe dovuto arrivare, prima ‘Aprile’ e poi ‘Maggio’) – una forma di condono edilizio per dare slancio alla Fase 2, quella della ripartenza del Paese per controbattere alla crisi economica innescata dall’emergenza coronavirus.
Anche se al momento più che una bozza – quella del provvedimento cui sta alacremente lavorando Palazzo Chigi, è un Piano di lavoro con contributi misti e derivazioni dei diversi ministeri. Un’accelerazione sembra però ormai prossima perché il decreto dovrebbe esser scodellato sul tavolo del consiglio dei ministri in queste ore, per esser approvato con o senza la formula ‘salvo intese’, entrata di fatto nell’uso pratico dei governi guidati dal premier Giuseppe Conte e dalle anime delle sue, due, strane maggioranze.
“I Comuni, sentite le Regioni e le Soprintendenze territorialmente competenti – si legge nel testo – predispongono ed approvano appositi Piani attuativi di riqualificazione urbana con specifica attenzione ai valori paesaggistici. Gli interventi edilizi già presenti sui territori interessati possono ottenere il permesso di costruire in sanatoria, se conformi ai predetti Piani”.
Il documento ipotizza una riformulazione della norma sull’accertamento di conformità del Testo Unico sull’edilizia. Prevede che “in caso di interventi realizzati in assenza di permesso di costruire o in difformità da esso, ovvero in assenza di Scia– o in difformità da essa”, il responsabile dell’abuso o il proprietario dell’immobile possa, fino all’irrogazione delle sanzioni amministrative, “richiedere il rilascio del permesso in sanatoria o presentare una Scia in sanatoria, qualora l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente, sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda”.
C’è l’eco-bonus per gli interventi di efficienza energetica degli immobili, che viene ipotizzato al 110%, con il meccanismo di cessione del credito alla ditta.
4 commenti. Nuovo commento
Da fare immediatamente, considerata la situazione storica -economica-sociale,
Sociale perché i comuni in base a chi ,determinano socialmente il benessere o il malessere di una famiglia emanando su piccoli abusi demolizioni, non sarebbe meglio far sanare questi piccoli abusi e incassare le sanzioni grazie
Grazie per l’interesse al nostro articolo sig.ra Bea. Sulle questioni socio-politiche lasciamo ad ognuno la propria considerazione.
Cordialità
Fabio Speranza
Da fare immediatamente, considerata la situazione storica -economica-sociale,
Sociale perché i comuni in base a chi ,determinano socialmente il benessere o il malessere di una famiglia emanando su piccoli abusi demolizioni, non sarebbe meglio far sanare questi piccoli abusi e incassare le sanzioni grazie
Grazie per l’interesse al nostro articolo sig. Enrico (anche se dal testo sembra essere la stessa opinione della sig.ra Bea).
Come già risposto in precedenza, sulle questioni socio-politiche lasciamo ad ognuno la propria considerazione.
Cordialità
Fabio Speranza