Detrazione ristrutturazione bagno 2020. Quali opere sono ammesse: manutenzione ordinaria e straordinaria. Ristrutturare il bagno per abbattere le barriere architettoniche. Aliquota 50%. Modalità di pagamento. Beneficiari. Permessi da richiedere.
Rinnovare il bagno di casa affrontando le spese con maggior tranquilità potendo godere di importanti agevolazioni finanziarie, è possibile anche nell’anno solare 2020.
Il Governo Italiano ha infatti confermato il Bonus Ristrutturazioni, come dichiarato in occasione della presentazione in Parlamento dell’ultima Legge di Bilancio.
Diventa quindi importante comprendere quali costi ed opere rispettano i requisiti utili a godere della detrazione ristrutturazione bagno: in questo modo ci si può attivare nella maniera più corretta per dare inizio ai lavori oltre a conoscere la modalità per il pagamento delle fatture ricevute e la conservazione dei documenti necessari.
Parlare di ristrutturazione del bagno è una maniera troppo generica: occorre indicare chiaramente quali siano le opere che determinano il diritto alla detrazione al momento della dichiarazione dei redditi.
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In termini generali, i lavori che sono ammessi a godere delle agevolazioni fiscali, come indicato dal Decreto Ristrutturazioni, sono precisamente:
Con riferimento alla materia specifica del bagno, si possono portare in detrazione i lavori che riguardano:
Le categorie di lavori indicate rivestono hanno infatti il carattere della straordinaria manutenzione.
I lavori di semplice sostituzione dei sanitari non sono ammessi alla detrazione in quanto si tratta di manutenzione ordinaria che non apporta alcun miglioramento se non dal punto di vista puramente estetico.
Tuttavia, se la sostituzione dei sanitari rientra nell’ambito di interventi di rinnovamento degli impianti, le spese sostenute possono rientrare nell’ammontare delle spese detraibili.
Vale la pena sottolineare l’importanza di poter detrarre le spese sostenute per l’abbattimento delle barriere architettoniche, necessarie quando nell’abitazione vi siano persone disabili o con gravi problemi di deambulazione.
Provvedere con una serie di lavori di muratura, come la modifica della porta d’ingresso e la sostituzione dei sanitari con modelli rialzati, oltre alla predisposizione della vasca da bagno per facilitarne l’accesso, consente di portare in detrazione i costi sostenuti nella dichiarazione dei redditi.
L’agevolazione fiscale concessa a chi effettua lavori di ristrutturazione del bagno consiste nella detrazione IRPEF del 50% del costo sostenuto fino ad un massimo di €96.000 di importo totale.
Ovvero, si può detrarre in dichiarazione dei redditi fino ad un massimo di €48.000 (50% di 96.000). La detrazione viene suddivisa in 10 rate annuali di pari importo.
Per chiarire meglio le idee, ecco un esempio. Se la spesa complessivamente sostenuta per rifare il bagno è pari a €8000, avrete ogni anno in detrazione €400 per 10 anni (€4000 è pari al 50% del totale speso, ovvero €8000).
La detrazione consiste in un rimborso, al momento della dichiarazione dei redditi, di quanto avete versato allo Stato per l’IRPEF.
Requisito importante è che i pagamenti vengano effettuati in modo che siano tracciati, ovvero mediante un bonifico parlante, postale o bancario, sul quale risultano:
Sono escluse dunque possibilità di pagare i lavori mediante altre modalità quali:
Ad essere ammessi al beneficio fiscale della detrazione sono i proprietari dell’immobile e coloro che hanno il diritto di godimento o la nuda proprietà.
L’agevolazione è ammessa anche per lavori svolti nella seconda/terza casa: dunque per chi ha in procinto di rinnovare l’ambiente bagno dell’abitazione al mare o in montagna, può benissimo approfittare di quest’agevolazione fiscale, confermata anche per l’anno solare 2020.
Per concludere l’argomento, occupiamoci dei permessi necessari da richiedere o meno prima di attivare i lavori in casa.
Per quanto riguarda il rifacimento del bagno, è sufficiente inoltrare all’Ufficio del Tecnico del Comune dove è situato l’immobile la CILA, ovvero la comunicazione di inizio lavori, una formalità burocratica che non richiede di attendere il nulla osta ad iniziare. In questo modo non si dovrà perdere tempo nell’attesa di una risposta.
Qualora invece si voglia intervenire nel bagno per cambiare i sanitari oppure si debba ricorrere a riparare una tubatura guasta, ovvero un intervento di manutenzione ordinaria, non è necessario alcun tipo di comunicazione. Ovviamente, in questo secondo caso, si tratta di lavori che non possono essere portati in detrazione.