La donazione immobiliare dal notaio: spieghiamo come funziona, quanto costa, cosa si può donare e cosa no.
Cos’è e come funziona la donazione immobiliare sono domande molto frequenti. Questo, infatti, è uno degli atti più comuni per il quale è richiesto l’intervento del notaio.
La donazione immobiliare non è altro che il trasferimento ad altri di un proprio bene patrimoniale a titolo di liberalità (cioè volontariamente), mediante un atto pubblico.
Donare un bene mobile o immobile non è gratis: ci sono diversi costi da affrontare tra tasse e parcella del notaio. Scopriamo i dettagli.
La definizione di donazione immobiliare è contenuta all’articolo 796 del Codice civile:
“La donazione è il contratto [1321 c.c.]col quale, per spirito di liberalità [770, 809 c.c.], una parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione.”
La donazione, dunque, è un atto di liberalità che non può essere sottoposto a condizioni e può donare soltanto chi ha la capacità di agire. Quindi non possono donare i minori, gli interdetti, gli inabilitati e le persone soggette all’amministratore di sostegno, ma solo se sono state private della facoltà di disporre dei propri bene. Anche le persone giuridiche, sia pubbliche che private, possono donare.
Per quanto riguarda il donatario, invece, non ci sono particolari restrizioni. Infatti, si può donare anche ai minori, ai figli non ancora nati o concepiti. Nel caso dei minori sono i genitori, o i loro rappresentanti legali, a dover accettare la donazione, previa l’autorizzazione del giudice tutelare.
Ciò che caratterizza la donazione sono due elementi:
La legge impone che la donazione sia fatta per mezzo di atto pubblico. Per questo è necessario rivolgersi ad un notaio e durante la procedura è obbligatoria la presenza di due testimoni. L’atto pubblico costituisce prova legale, fino a querela di falso.
La necessità della forma per atto pubblico è giustificata dall’importanza della donazione, la quale produce effetti considerevoli sul patrimonio di colui che dona e che riceve il bene.
Leggi anche: Imposta di successione immobili e mobili: cos’è, calcolo e quando si paga
Tutti i beni possono essere oggetto di donazione, tra questi:
Il requisito necessario è che si tratti di beni presenti nel patrimonio del donante al momento della donazione, non di beni futuri.
Sono vietate dalla legge le donazioni che abbiano ad oggetto un’obbligazione di fare o di non un’obbligazione di non fare.
Quando si parla dei costi della donazione bisogna prendere in considerazione due voci di spesa differenti:
Difficile stabilire a priori quale sia il prezzo da pagare al notaio. Questa categoria, infatti, da quando sono state abolite le tariffe professionali, determina i costi in base alle regole del libero mercato (influisce quindi il prestigio della studio notarile, la città e la complessità dell’atto).
Il compenso del notaio varia in base a due fattori:
Questa è la regola matematica per calcolare la tariffa del notaio:
(Rendita catastale + 5% della rend. cat.) * coefficiente che dipende dalla categoria dell’immobile.
Altra voce di spesa sono le imposte a carico del donante che sono:
La donazione è un atto che richiede sempre la presenza del notaio deve procedere con atto pubblico.
Esiste però una eccezione: la donazione di cose mobili di modico valore. Questa è chiamata “donazione manuale”, per la quale non serve rivolgersi ad un notaio e affrontare i costi relativi.
Ma cosa si intende “modico valore”? Questo si calcola in base alle condizioni del donante e si intende quel bene che non incide in maniera significativa sulla ricchezza di chi dona.
Significa che più una persona è ricca, e più aumenta il valore del bene che si può donare senza ricorrere al notaio.
In questo caso, il riferimento normativo è l’articolo 783 del Codice civile.
In linea di principio la donazione dovrebbe essere irrevocabile, infatti sarebbe come chiedere indietro un regalo.
Tuttavia ci sono dei casi particolari in cui la donazione può essere revocata, precisamente:
La revoca per ingratitudine può essere richiesta quando chi ha ricevuto il bene ha tenuto un comportamento talmente grave e scorretto da offendere/ledere il donante. Ad esempio:
Diverso è il caso della revoca per mutuo consenso, ovvero quando sia il donante che il donatario sono d’accordo sulla restituzione del bene donato. La revoca va fatta dinanzi al notaio alla presenza di entrambi.