Quando si effettua la visura catastale di un immobile è come se si stesse facendo un identikit di quest’ultimo. Ogni unità immobiliare presente sul territorio italiano è registrata ed i suoi dati identificativi catastali sono le informazioni che permettono di descrivere nel dettaglio l’immobile.
E’ l’Agenzia del Territorio l’organo chiamato a svolgere tutti i compiti di archiviazione, registrazione, conservazione ed erogazione di questi specifici dati. Perciò, se si ha intenzione di svolgere una ricerca su un immobile, è necessario riferirsi a tali informazioni per entrare nel dettaglio del bene immobiliare.
Alcuni di queste sono essenziali, ossia sono sempre presenti a prescindere dalla tipologia dell’immobile considerato, altri invece dipendono dalla natura dell’unità immobiliare quali terreni o fabbricati. Analizziamo tutti i dati identificativi catastali.
Si tratta di un dato essenziale che deve essere presente quando si esegue una visura. Nella maggior parte dei casi i confini territoriali individuati tramite il catasto combaciano con quelli amministrativi. Per questa ragione, quasi in ogni occasione, si riporta il Comune amministrativo come Comune catastale in cui l’immobile si trova.
Il codice del Comune amministrativo è composto da 4 cifre e si trova alla fine del codice fiscale. Nel caso di un comune i cui dati catastali non sono stati ancora aggiornati, invece, c’è bisogno di risalire al codice relativo al riferimento catastale attribuito a quella zona. Nel sito ufficiale delle Agenzie delle Entrate è possibile consultare i comuni che non risultano ancora come comuni catastali e il loro corrispettivo codice da inserire nella visura catastale.
Questo parametro essenziale indica un determinato territorio comunale che ospita l’immobile e che viene scritto sulle mappe cartografiche catastali.
Chiamata anche mappale o numero di mappa, la particella è una fetta di terreno, o riferita ad un fabbricato e alla sua area di riferimento, che è presente nel foglio di cui si parlava in precedenza.
La particella è un’informazione essenziale e viene riportata sotto forma di numero.
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Solo gli immobili siti e registrati presso il Catasto fondiario, ovvero nelle province di Trieste, Gorizia, Trento e in alcune di quelle di Belluno e Udine, implicano il denominatore.
E’ la porzione minima di territorio in cui è costruito un immobile. Per quanto riguarda il catasto fabbricati ogni bene immobile che si trova in un fabbricato è dotato di un proprio subalterno. La funzione di quest’ultimo è individuare una singola e specifica unità immobiliare. Al contrario, nel catasto terreni il subalterno sta ad indicare i fabbricati rurali.
Obbligatoria solo per il catasto fabbricati, la sezione amministrativa è una ripartizione del territorio del Comune catastale che è riportata solo in alcuni contesti territoriali.
Essa coincide con un codice di lettura e una denominazione, ed è un’informazione necessaria esclusivamente se è richiesta nei dati identificativi del bene immobile.
Anche per la sezione urbana la presenza è ad appannaggio del catasto fabbricati e non è sempre necessaria, dato che non tutti i comuni sottostanno a questa ripartizione.
Tale dato è da inserire unicamente se è presente nell’identificativo di un determinato bene immobile.
Solamente il catasto terreni richiede la sezione censuaria, a meno che non sia chiaramente esplicato dalla visura. Nei dati identificativi catastali, questa parte è un’ulteriore suddivisione del Comune catastale.