Il soppalco è un elemento architettonico di grande fascino, ma anche molto utile. In appartamenti di piccole dimensioni può essere considerato un “salva-spazio”. Ma costruire un soppalco non è qualcosa che si può fare senza seguire dovute procedure. Bisogna ottenere determinati permessi prima di poterlo realizzare. Esiste una normativa specifica che regola l’edificazione di un soppalco. Non è una sorpresa: ci sono regole per costruire una piscina, per installare un ascensore, per riunire appartamenti, come potrebbero non essercene per un soppalco?
Quando si parla di soppalco si intende una superficie rialzata calpestatile e abitabile, perfettamente in grado di resistere al peso dell’arredo.
Chi abita in un appartamento di pochi metri quadrati, potrebbe avere dei problemi a gestire e ottimizzare lo spazio. Il soppalco rappresenta una soluzione architettonica vantaggiosa. Sfruttando la dimensione verticale, si possono avere stanze a cui si sarebbe dovuto rinunciare. Molto spesso c’è chi decide di costruire un soppalco per farci la camera da letto oppure lo studio. Soprattutto quest’ultimo risulta accessorio in una casa, un “di più”, anche se molto utile. Ma non è indispensabile come una cucina o un bagno.
Il soppalco non è solo ottimo per guadagnare spazio, ma anche per impreziosire il design del proprio appartamento. È esteticamente bello e questo comporta un aumento anche nel valore dell’immobile. Si può pensare di costruire un soppalco come investimento per il futuro: sul mercato andrà tantissimo!
Ci sono diversi tipi di soppalco, anche a seconda del materiale con cui è costruito. I soppalchi in muratura sono più lunghi da realizzare a livello di tempistiche, ma assicurano un’ottima stabilità. Può accogliere anche impianti elettrici e idraulici, ma richiede anche modifiche strutturali della casa. I soppalchi in legno, invece, hanno un grandissimo effetto estetico, ma possono risultare meno stabili. Ci sono poi anche strutture in vetro e in ferro.
Non si può realizzare un soppalco di punto in bianco. Dato che la sua aggiunta andrebbe a modificare l’impianto strutturale della casa, bisogna fare attenzione a una serie di caratteristiche che sono regolate a norma di legge. Ad esempio, l’altezza minima di un soppalco non si può scegliere, ma è regolamentata. Le regioni italiane hanno ciascuna le proprie leggi in merito che vanno poi confrontate con le disposizioni del comune di residenza. Quindi esiste una normativa per il soppalco della Regione Lazio, della Regione Lombardia, della Regione Piemonte e così via…
Tuttavia, tutti questi regolamenti fanno capo al D.M. del 5 luglio 1975 dove di dice che l’altezza minima di un soppalco abitabile deve essere pari a 2.70 metri. Nel caso in cui si parli di locali non abitabili, come il bagno, il ripostiglio o il corridoio, allora si parla di minimo 2,40 metri. Basandoci su questa normativa, il soppalco si deve trovare un locale la cui altezza sia circa di 4,5 metri.
Ci sono altre disposizioni di cui tenere conto quando si parla di un soppalco. Oltre all’altezza complessiva dell’immobile, si dice che la superficie da soppalcare deve essere almeno un terzo di quella disponibile. Poi è necessario capire se si desidera realizzare un soppalco chiuso oppure uno a vista, perché cambiano le normative da seguire. Infatti, se si vuole un soppalco a vista, sarà necessario avere un parapetto, la cui altezza deve essere minimo di 1,10 metri per evitare infortuni o cadute. Per quanto riguarda la superficie finestrata, invece, deve essere uguale a 1/8 della superficie complessiva del soppalco.
Chi vive all’interno di un condominio e vuole realizzare un soppalco deve richiedere anche l’autorizzazione all’assemblea condominiale. Tutto questo, dopo aver ottenuto i dovuti permessi che dovranno essere mostrati all’amministratore.
Per realizzare un soppalco bisogna coinvolgere necessariamente un architetto che metta a punto un progetto idoneo e rispettoso di tutte le norme. Una volta pronto, questo progetto va portato all’Ufficio Tecnico del proprio comune di residenza per ottenerne l’approvazione. Infine, quando il soppalco è stato realizzato, tutta la documentazione prodotta deve essere portata all’Ufficio del Catasto per la registrazione dell’aumento della superficie del soppalco.
Date le normative, il soppalco non può essere realizzato in qualsiasi tipo di abitazione. Le dimore storiche sono sicuramente le più avvantaggiate perché dispongono di soffitti molto alti. Le case di recente costruzione, invece, sono generalmente alte poco più di 3 metri e questo le rende inadatte a lavori di aggiunta del soppalco.
Il sottotetto potrebbe essere un’altra soluzione interessante per ottenere un soppalco. Questo ambiente, infatti, raramente viene abitato. Ora, con le agevolazioni per il recupero dei sottotetti, si potrebbe pensare di trasformarlo in un soppalco. Anche in questo caso, serve un professionista per valutare la fattibilità della cosa.
Ci sono alcuni soppalchi che richiedono meno vincoli per essere realizzati. Si tratta dei soppalchi prefabbricati o rimovibili. Sono strutture che possono essere montate e smontate senza problemi e la cui installazione è spesso legata al “fai da te”. Sono soppalchi che hanno il letto in quota, oppure spazi in cui riporre oggetti.
Solitamente, questi soppalchi sono autoportanti, ovvero non hanno bisogno di ancoraggi alle pareti o al pavimento. Sono a sé stanti.
Potrebbero essere una soluzione lì dove non sia possibile realizzare soppalchi a norma di legge. Un compromesso che renderà l’arredamento più particolare senza dover andare a cercare permessi o aspettare autorizzazioni.