Interventi di edilizia libera: lavori in casa senza permesso del Comune: ecco tutti i bonus fiscali previsti.
Lo abbiamo detto più volte: il 2018 è l’anno dei lavori in casa.
Sono numerosissimi, infatti, i bonus e le agevolazioni previste per chi vuole ristrutturare il proprio appartamento.
Incentivi sono disponibili anche per chi desidera mettere a verde il proprio giardino o arredare casa con nuovi mobili ed elettrodomestici.
Sul punto, inoltre, è molto importante sapere che, sempre con riferimento al tema casa, sono stati appena definiti gli interventi di edilizia privata liberi.
Questi sono interventi che non richiedono comunicazioni (Cil, Cila, Scia), autorizzazioni preventive, né permesso di costruire.
La liberalizzazione di tutta una serie di lavori in casa ha reso più facile la fruizione dei bonus fiscali previsti.
Di tanto parleremo in questo articolo, ma procediamo con ordine.
È entrato in vigore il decreto delle Infrastrutture che ha liberalizzato 58 opere edilizie minori, per realizzare le quali non sarà più necessario richiedere autorizzazioni o presentare comunicazioni, né permesso di costruire al Comune.
Si parla in proposito di cosiddetta edilizia libera, termine che sta ad indicare l’insieme dei lavori in casa (o fuori) che si possono eseguire senza chiedere autorizzazioni al Comune o senza bisogno di depositare documenti e comunicazioni di inizio attività.
In buona sostanza, l’edilizia libera riguarda quelle opere per le quali non è necessario né il permesso di costruire, né la Cil, la Cila o la Scia.
Per un approfondimento leggi anche l’articolo: Permesso di costruire: cos’è?
Sono attività di edilizia libera la sostituzione di pavimentazioni esterne ed interne, il rifacimento di intonaci interni ed esterni, il rinnovamento di opere di lattoneria, come grondaie e pluviali, la sostituzione di rivestimenti interni ed esterni e di serramenti.
Non è soggetta a comunicazioni o autorizzazioni la sostituzione di inferriate e di altri elementi antintrusione, di parapetti e ringhiere.
Se si rispettano le caratteristiche tipologiche e materiche, anche la riparazione e la sostituzione dei manti di copertura non richiedono comunicazioni o autorizzazioni di alcun tipo.
Lo stesso vale per il rinnovamento o la messa a norma degli impianti elettrici, di distribuzione del gas, igienico-sanitari, di illuminazione esterna, di protezione antincendio e di climatizzazione.
Anche l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, al di fuori dei centri storici, è considerata come un’attività di edilizia libera.
Nessun titolo edilizio anche per i gazebo e altri arredi da giardino.
Grazie al decreto delle Infrastrutture, dunque, non sarà più necessario chiedere il permesso al Comune, né ottenere Cil, Cila o Scia per svolgere tutta una serie di interventi o lavori in casa.
In concreto, ecco alcuni esempi di lavori in casa liberalizzati:
Attenzione: ovviamente, anche per gli interventi considerati di edilizia libera resta fermo il rispetto delle prescrizioni contenute negli strumenti urbanistici.
Occorre inoltre rispettare le normative di settore, come le norme antisismiche, antincendio, igienico-sanitarie, di tutela dei beni culturali e del paesaggio.
La possibilità di realizzare tutta una serie di interventi senza dover chiedere il permesso al Comune faciliterà anche l’accesso ai bonus fiscali.
Ed infatti, molti degli interventi di edilizia libera sono tra quelli che beneficiano di bonus e detrazioni.
Analizziamo questi bonus.
Per un apprendimento leggi anche l’articolo: Ristrutturazioni edilizie. Detrazione ristrutturazioni del 50% per tutto il 2018
La legge di bilancio 2018 ha confermato, con qualche correttivo, l’ecobonus. L’Ecobonus è un’agevolazione fiscale consistente nella possibilità di detrarre dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) i costi sostenuti dal contribuente per interventi di riqualificazione energetica eseguiti in casa oppure in edifici condominiali, uffici, negozi, capannoni.
Lo scopo di tali interventi è quello di aumentare il livello di efficienza energetica degli immobili esistenti.
Secondo l’ultima previsione legislativa la detrazione fiscale sarà pari al 65 %.
Per tutto l’anno, dunque, sarà possibile ottenere il bonus del 65% sugli interventi di efficientamento energetico, ma si è ridotto il perimetro delle opere agevolabili: la posa di infissi e tende da sole viene trattata come gli interventi di manutenzione, con bonus al 50%.
Sarà in vigore fino al 2021 il sisma bonus cioè la detrazione del 50% relativa agli interventi di ristrutturazione ai fini del miglioramento o dell’adeguamento antisismico e per la messa in sicurezza degli edifici.
La novità è che dal 2018 il sisma bonus potrà essere unificato all’ecobonus per gli interventi di riqualificazione dei condomini.
Il bonus, nel caso di interventi congiunti di riqualificazione energetica e sismica, viene unificato all’80 o 85% (in base al grado di riduzione del rischio sismico). L’incentivo è previsto per gli interventi sui condomini «finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica».
Il maxi bonus, che consiste – in pratica – nella somma di ecobonus e sismabonus ha lo scopo, dunque, di agevolare la messa in opera dei lavori nelle case e negli edifici condominiali delle zone sismiche.
Più nel dettaglio il bonus sarà applicato nella misura:
La detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali di pari importo e si applicherà su un ammontare delle spese non superiore a 136 mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.
Fermo quanto sopra, c’è da dire che è stato rimodulato l’ecobonus per le caldaie.
L’incentivo previsto dal ddl bilancio indistintamente al 50% per tutti i tipi di impianti, sarà – invece – del 50% per le caldaie a condensazione di classe energetica A e non sarà invece corrisposto a quelle sotto alla prima classe.
Allo stesso tempo, se con la caldaia a massima efficienza saranno montati anche sistemi di termoregolazione (le valvole dei termosifoni) evolute, il bonus arriverà al 65%.
Il bonus verde è la detrazione del 36% per le spese destinate a terrazzi e giardini.
L’agevolazione spetterà per la sistemazione “a verde” di balconi, terrazzi, lastrici solari, sia privati che condominiali.
In sostanza, il bonus consisterà in uno sconto fiscale del 36% per interventi su giardini, terrazzi, balconi fino ad un ammontare massimo di 5mila euro.
Lo sconto riguarderà chi desideri creare o “sistemare” un angolo verde sul proprio terrazzo o sul proprio giardino, acquistando nuove piante.
La detrazione si applicherà anche per quanto concerne le relative spese di progettazione e manutenzione del verde impiantato.
Potranno usufruire del bonus anche coloro i quali vogliono installare impianti di irrigazione o procedere alla realizzazione di pozzi.
La stessa detrazione riguarda anche i condomini in caso di interventi sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali.
L’importo massimo è fino a 5mila euro per ciascuna unità abitativa.
La legge di bilancio 2018, infatti, ha prorogato fino al 2021 gli incentivi per i lavori sulle parti comuni dei condomini, con percentuali diversificate da un minimo di 65% ad un massimo di 70%.
In questi casi la detrazione spetta a ciascun condomino nei limiti della quota dallo stesso pagata entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Il bonus mobili è un’agevolazione consistente nella possibilità di detrarre dall’Irpef i costi sostenuti per alcuni acquisti.
Fra questi sono contemplati arredi e grandi elettrodomestici, destinati ad allestire un’abitazione oggetto di ristrutturazione.
Di estrema importanza, inoltre, è il bonus ristrutturazioni che consiste nella detrazione al 50% dall’Irpef dei costi sostenuti per gli interventi di ristrutturazione.
La detrazione deve essere fruita in 10 quote annuali dello stesso importo ed è applicata a un costo massimo di 96.000 euro.
I bonus fiscali sulla carta sono molto appetibili.
Tuttavia chi non dispone di buone risorse economiche rischia di non poterne usufruire appieno.
Lo Stato effettua le detrazioni in dieci anni mentre i soldi per pagare le ristrutturazioni servono subito.
Per gli interventi energetici è stato previsto un fondo, con una dotazione di 50 milioni all’anno per tre anni, per favorire la richiesta di mutui ad hoc.
Inoltre, sarà possibile cedere il credito fiscale all’impresa che compie i lavori energetici anche se questi riguardano le singole unità immobiliari (l’anno scorso era possibile solo per il condominio).
Dal 2018 potranno accedere alle agevolazioni anche dagli Istituti autonomi che gestiscono le case popolari o enti aventi le medesime caratteristiche e finalità qualunque sia la loro denominazione.
Questo darà quindi uno stimolo a riqualificare immobili spesso in condizioni precarie.
Tra i requisiti per poterne godere è richiesta la costituzione di detti enti e la loro piena operatività alla data del 31.12.2013.