La normativa, in tema di barriere architettoniche è piuttosto ricca e, al contrario di quanto si pensi, affonda le sue radici già negli anni ’70.
Ovviamente l’approccio è cambiato nel tempo, andando sempre più a chiarire le necessità e ad adeguare il linguaggio alle mutate sensibilità.
Ma partiamo dal principio: che cosa sono le barriere architettoniche?
La definizione ci viene fornita dal DM 236/89 e pone subito l’accento su un punto fondamentale: le barriere architettoniche non sono solamente quelle fisiche ovvero quelle risolvibili con la classica rampa. Il campo è molto più ampio e comprende qualunque tipo di struttura, ostacolo, segnale che crei un impedimento e renda inagibile o difficilmente fruibile un luogo o un servizio.
Il medesimo testo normativo introduce inoltre tre definizioni che corrispondono a tre diversi “gradi” di abbattimento delle barriere:
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