La nuova Manovra 2019 prevede proposte delle professioni tecniche per contrastare l’aumento della pressione fiscale dovuto all’evasione.
Stop all’attività edilizia in mancanza dei documenti che comprovino il pagamento dei progettisti secondo le norme sull’equo compenso.
È la proposta che la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) vorrebbe introdurre come emendamento al disegno di legge di Bilancio 2019.
La proposta ricalca i contenuti della legge della Regione Calabria che tutela il lavoro dei professionisti e punta ad attenuare l’evasione fiscale.
Una norma che è piaciuta e che ha ispirato altre iniziative, come la proposta di legge messa a punto dalla Federazione Architetti Ingegneri Liberi Professionisti (FNAILP) e la delibera della Regione Siciliana che raccomanda agli Assessorati di rispettare le norme sull’equo compenso ed evitare clausole vessatorie.
RPT propone che le istanze e le segnalazioni certificate da presentare agli Enti ed agli Uffici pubblici preposti al controllo dell’attività edilizia ed al rilascio di titoli abilitativi, autorizzazioni, nulla-osta, certificati di agibilità e ad attestare il deposito di progetti ed atti derivanti da prestazioni professionali siano corredate, oltre che da tutti gli elaborati previsti dalla normativa vigente, da una copia del contratto di prestazione d’opera intellettuale sottoscritto dal professionista e dal committente, redatto ai sensi dell’art. 2222 e seguenti del Codice Civile, nonché dell’art.9 comma 4 del DL 1/2012, convertito nella Legge 27/2012, cioè delle norme che regolano l’equo compenso.
Nel contratto, si legge nella proposta di RPT, devono essere chiaramente stabilite le prestazioni richieste al professionista incaricato ed il compenso concordato tra le parti.
Il professionista incaricato – continua la proposta RPT – per ogni prestazione eseguita, trasmette all’Ente o l’Ufficio preposto una autocertificazione attestante il pagamento dei compensi relativi alla prestazione resa in cui sono riportati gli estremi del bonifico bancario, eseguito nel rispetto delle norme sulla tracciabilità dei flussi finanziari.
La mancata presentazione del contratto e dell’autocertificazione costituisce motivazione per la legittima interruzione del procedimento amministrativo.
Questo significa che, in mancanza degli elementi che certifichino l’equo compenso e la regolarità fiscale, l’iter di autorizzazione si blocca.
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Le proposte presentate da RPT costituiscono uno strumento per ridurre l’evasione e l’elusione fiscale, fenomeni destabilizzanti per l’economia e per la giustizia sociale del Paese che – si legge nella relazione – costringono le istituzioni a recuperare le mancate entrate nelle casse dello Stato aumentando la pressione fiscale. Secondo i dati OCSE e ISTAT, la pressione fiscale in Italia ha raggiunto percentuali superiori al 40%.
L’evasione fiscale, sostiene RPT, caratterizza percentualmente anche i settori della libera professione, generando fenomeni di concorrenza sleale particolarmente gravi in un periodo così complesso del mercato della professione, soprattutto nell’ambito dell’edilizia.
Secondo RPT, le detrazioni Irpef per le ristrutturazioni hanno rappresentato un primo passo per arginare il fenomeno.
Per chiudere il cerchio, le professioni tecniche propongono quindi regole chiare e trasparenti per le prestazioni professionali da rendere alla committenza privata per tutti gli interventi regolamentati dal testo unico sull’edilizia.
“Recenti dati censiti dalla Corte dei Conti – scrive RPT – dimostrano che la politica dei condoni, negli ultimi dieci anni, ha assicurato alle casse dello Stato ben 35 milioni di euro.
Noi crediamo che lo Stato oggi debba abbandonare radicalmente queste politiche che, seppure abbiano consentito il recupero di notevoli risorse economiche, hanno finito per incoraggiare chi non versa correttamente le tasse e puntare contestualmente su nuovi strumenti strutturali, come quello proposto in questa sede, finalizzati ad assicurare il regolare versamento delle tasse da parte di tutti i professionisti incaricati, da committenza privata, di prestazioni professionali nell’ambito dell’edilizia”.
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