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Occupazione di suolo pubblico: ecco come ottenerla

30 Luglio 2020Davide Gulino
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Quando un soggetto privato fa uso di uno spazio pubblico si parla di occupazione di suolo pubblico: ecco come ottenerla

Quando si parla di occupazione di suolo pubblico ci si riferisce all’uso che un soggetto privato può fare di uno spazio pubblico ossia rivolto alla collettività. Il suolo pubblico può venire occupato solo temporaneamente e solo da chi ne ha fatto richiesta. L’occupazione temporanea del suolo pubblico può riguardare non solo il suolo, ma anche il soprassuolo e il sottosuolo, sia di beni del demanio e appartenenti al patrimonio indisponibile del comune che di aree private gravate da servitù di uso pubblico.

Normativa per l’occupazione di suolo pubblico

Normativa per l’occupazione di suolo pubblico

L’occupazione del suolo pubblico viene richiesta nell’esercizio di molte attività commerciali e turistiche oppure da associazioni e fondazioni che organizzano manifestazioni ed eventi. Essendo il suolo pubblico di proprietà statale, non è a libera disposizione dei cittadini e degli esercizi commerciali. Prima di procedere va richiesta un apposito permesso per occupazione del suolo pubblico.

Ogni comune, nell’ambito del proprio regolamento, stabilisce i presupposti e le condizioni di autorizzazione e concessione del suolo pubblico, individuando oltre l’ammontare del canone per l’occupazione del suolo pubblico, anche aree che prevedono condizioni particolari nel caso abbiano un particolare valore ambientale, archeologico o storico artistico, o nelle ipotesi in cui sussistano determinati motivi di ordine pubblico e viabilità.

Differenza tra occupazione e concessione di suolo pubblico

Differenza tra occupazione e concessione di suolo pubblico

L’occupazione di suolo pubblico è differente dalla concessione di suolo pubblico. Infatti, l’occupazione, comporta un utilizzo temporaneo del suolo ed è quindi di durata limitata mentre la concessione di suolo pubblico, si verifica nei casi in cui l’occupazione è permanente e di lunga durata, e si distingue dall’occupazione anche per il fatto che, nel caso della concessione di suolo pubblico, occorre corrispondere la relativa tassa per la concessione del suolo pubblico.

Rilascio del permesso per occupazione di suolo

La necessità di dover pagare una tassa per l’occupazione temporanea o permanente che sia di uno suolo pubblico è legata al mancato godimento da parte della collettività di quel bene a vantaggio e per il profitto di un privato che, proprio per questo motivo, deve pagare una somma di denaro. Tale somma è determinata a seconda della localizzazione del suolo e della superficie occupata; chiaramente più sarà centrale la zona, maggiore sarà il tributo.

Quali dati deve contenere la richiesta di occupazione suolo pubblico

Di norma la richiesta di permesso di occupazione del suolo pubblico deve essere presentata almeno 30 giorni prima e deve contenere i seguenti dati:

  • scheda anagrafica del richiedente, con dati e indicazione della titolarità sull’intervento;
  • localizzazione esatta dell’area da occupare con eventuale via, numero civico e identificazione catastale;
  • dimensionamento dell’area con indicazione di lunghezza, larghezza e superficie espressa in mq;
  • durata dell’occupazione con data di inizio richiesta;
  • motivazione dell’occupazione (ad esempio manifestazione sportiva, cantiere edile, trasloco, etc.).

Ricordiamo che sulla richiesta vanno apposti i bolli, di solito sono due da 16 euro, eventuali fotografie e una planimetria dell’area per una indicazione puntuale dell’occupazione. Prima di fare richiesta è consigliabile far riferimento alla legge e alle norme comunali riguardanti l’occupazione del suolo pubblico.

Costo occupazione suolo pubblico: la Tosap

Costo occupazione suolo pubblico: la Tosap

La tassa per l’occupazione del suolo pubblico, comunemente nota con l’acronimo Tosap, è la tassa dovuta quando un soggetto occupa un’area che appartiene al territorio di un ente locale. La Tosap è quindi un tributo, a favore dei Comuni e delle Province, che colpisce le occupazioni di qualsiasi natura effettuate sui beni appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile dei Comuni e delle Province. La Tosap nel dettaglio colpisce l’occupazione di spazi appartenenti a beni demaniali (i beni dello Stato) o al patrimonio indisponibile degli enti locali, come strade, corsi, piazze, aree private gravate da servitù di passaggio, spazi sovrastanti e sottostanti il suolo pubblico, comprese condutture e impianti, zone acquee adibite all’ormeggio di natanti in rivi e canali.

Tributo per l’occupazione di suolo pubblico: chi lo deve pagare?

Tributo per l’occupazione di suolo pubblico: chi lo deve pagare?

Non tutti gli enti devono pagare la tassa occupazionale di suolo pubblico. Se la richiesta proviene da privati quest’ultima è prevista. In questa lista rientrano ad esempio un bar/ristorante che ha bisogno di tavoli all’aperto nei mesi estivi, un’associazione che organizza un evento in strada, un privato che debba effettuare un trasloco con occupazione di aree pubbliche o che debba effettuare una ristrutturazione, oppure chi organizza eventi, comizi, feste, mercatini, etc. Ci sono però soggetti esentati dal pagamento delle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico. Questi sono gli enti pubblici, come Comuni, Province, etc., gli enti religiosi e le associazioni senza scopo di lucro.

Leggi anche: Ampliamento di concessione di suolo pubblico per bar, ristoranti e librerie

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