Studiosdl.itStudiosdl.it
  • HOME
  • IL NOSTRO TEAM
  • SHOP
  • SERVIZI
  • CONTATTI
  • BLOG

Progettazione scale interne: criteri, norme ed esempi

6 Settembre 2021Davide Gulino
0
SHARES
ShareTweet

Progettazione scale interne: ecco la guida completa con criteri generali, regolamenti ed esempi

Se stai cercando consigli per la progettazione di scale interne, questo focus ti sarà sicuramente di aiuto.

Ti proponiamo una guida completa con schemi, immagini e approfondimenti tecnici relativi alle tipologie di scale più utilizzate (a L, a tenaglia, a chiocciola, ecc.): dal calcolo dello sfalsamento, alla normativa e ai regolamenti vigenti, fino ai titoli abilitativi necessari per costruire una scala.

Progettazione scale interne: tipologia

Progettazione scale interne: tipologia

Le scale possono essere classificate in funzione del materiale adottato:

  • scale in c.a.
  • scale in acciaio
  • scale in legno.

I tipi più diffusi di scale in c.a. sono

  • scala a soletta rampante, costituita da una soletta in c.a. armata (una sorta di trave a spessore) sulla quale sono realizzati i gradini. Strutturalmente la soletta poggia su una trave di partenza e una di arrivo.
  • scala con trave a ginocchio, costituita da una particolare trave emergente, detta trave a ginocchio per la sua particolare forma a ‘z’, su cui sono innestati i gradini con comportamento a mensola.

Le scale possono essere classificate anche in ragione della pendenza. Una scala può essere:

  • a pioli, se è quasi verticale e dunque i gradini fungono da appoggio per i piedi tanto quanto da appiglio per le mani
  • tecnica, se la pendenza è comunque molto elevata (superiore ai 50°); queste scale sono previste per usi occasionali di manutenzione e simili
  • comune, compresa tra i 20° e i 45°; quelle ad uso privato hanno generalmente i valori maggiori di pendenza.

Progettazione scale interne: la forma della scala

Lo spazio che si ha a disposizione e la posizione che andrà ad occupare la scala, influiscono sul tipo di forma da adottare.

Sfruttare al meglio un angolo o una parete significa scegliere un modello piuttosto che un altro.

La forma in pianta del corpo scala può essere un poligono regolare o irregolare, un cerchio, un’ellisse, ecc.

I gradini devono sempre essere perpendicolari ai muri della gabbia, in modo che le irregolarità siano concentrate nei pianerottoli.

Il vano scala nella maggior parte dei casi può essere:

  • a pianta rettangolare, con spazio sufficiente per due rampe parallele che si incontrano nei pianerottoli di piano o interpiano
  • a pianta quadrata, con la scala che gira intorno al vano ascensore (scala a pozzo)
  • a pianta circolare (o in certi casi ellittica), in tal caso si parla di scala a chiocciola.

Scale interne a rampa

Le scale a rampa sono indicate per due situazioni in particolare:

  • quando la scala è da addossare a una parete
  • quando occorre sfruttare un angolo.

La scala a rampa può essere:

  • con andamento lineare, che è la più comune e utilizzata
  • con due rampe ad angolo, spesso composte dallo stesso numero di gradini e interrotte da un piano intermedio (e che nella pianta viene ad assumere forma rettangolare o quadrata)
  • con due rampe dritte collegate però da gradini disposti a ventaglio (che in pianto assumeranno un andamento curvilineo)
  • con rampe miste, costituite da un tratto curvilineo e da uno rettilineo

Scale interne a chiocciola

Le scale a chiocciola, elicoidali o circolari, sono consigliate quando occorre posizionare la scala al centro di una stanza.

Le scale a chiocciola possono essere di due tipi:

  • con i gradini agganciati a un elemento centrale, detto spina o piantone, fissato a terra e a soffitto e con funzione portante
  • senza il sostegno centrale, nel qual caso la struttura della scala viene assicurata a terra e al punto di arrivo.

Hanno un ingombro a terra minimo e sono quindi indicate quando lo spazio a disposizione è limitato. In pianta, le scale a chiocciola possono avere pianta circolare, quadrata o ellittica.

I dati che incidono sulla scelta del modello di scala sono:

  • differenza tra i due livelli da collegare: quando questa differenza non supera i 250 cm si può utilizzare una scala a rampa continua, quando supera i 300 cm si può utilizzare un modello ad angolo, mentre per altezze maggiori è consigliabile un modello con pianerottolo intermedio che interrompe la salita
  • ingombro che la scala potrà occupare a terra
  • peso della scala stessa e quello che mediamente dovrà sostenere
  • posizione di porte e finestre e di altri elementi che è importante lasciare liberi, per evitare che la scala impedisca aperture e accessi
  • posizione della scala stessa all’interno delle stanze: in un angolo, addossata a una parete, al centro di una stanza.
Progettazione scale interne: lo sfalsamento

Progettazione scale interne: lo sfalsamento

Uno degli aspetti progettuali più importanti di una scala (e spesso molto sottovalutato) è lo sfalsamento da assegnare alle rampe.

Si definisce sfalsamento la distanza tra l’ultima alzata della prima rampa e la prima alzata della seconda rampa.

Rappresenta un ‘artificio strutturale’ che garantisce una serie di vantaggi (sia estetici che funzionali), primo tra tutto la continuità del corrimano. A livello estetico è assicurato l’allineamento tra gli intradossi delle rampe e l’intradosso del pianerottolo.

La continuità del corrimano all’interno di una scala in un edificio è importante non solo per garantire la sicurezza dei fruitori della scala, ma anche perché offre la possibilità, in caso di presenza di persone disabili, di montare un eventuale montascale.

In funzione delle grandezze geometriche in gioco, è possibile avere 3 tipi di sfalsamento:

  • sfalsamento in avanti, quando la prima alzata della seconda rampa si trova più avanti dell’ultima alzata della prima rampa
  • sfalsamento indietro, quando la prima alzata della seconda rampa si trova più avanti dell’ultima alzata della prima rampa
  • sfalsamento nullo, quando le due alzate risultano allineate

Nel caso in cui d=a/2 (massetto + rivestimento gradino pari alla metà dell’alzata), lo sfalsamento risulta nullo e le alzate delle 2 rampe risultano allineate.

Nella figura sottostante la parte evidenziata in rosso (costituita da massetto + rivestimento) è pari a metà dell’alzata: il risultato ottenuto è proprio uno sfalsamento pari a 0 (l’ultima alzata della rampa di arrivo – alzata 1-  è perfettamente allineata alla prima alzata della rampa di partenza – alzata 2).

Progettazione scale interne, normative nazionali e regolamenti edilizi

Progettazione scale interne, normative nazionali e regolamenti edilizi

Gli aspetti normativi, strutturali, ergonomici e di sicurezza per la progettazione delle scale sono regolati dalla Legge 13/1989 e dal dm 236/1989.

  • legge 13/1989 (eliminazione delle barriere architettoniche)
  • dm 14 giugno 1989 n. 236 (regolamento di attuazione della legge 13/1989)
  • dm 10 marzo 1998 (Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro).

È importante tuttavia fare sempre riferimento ai Regolamenti Edilizi Comunali: nella maggior parte dei Comuni le rampe di una scala interna (non considerata per uso pubblico) devono presentare una larghezza minima di 80 cm.

Oltre a prevedere la larghezza della rampa, va considerato il dislivello che si vuole coprire per scegliere la corretta alzata e pedata.

Per costruire una scala interna è necessaria una regolare progettazione del gradino, di conseguenza è opportuno rispettare il rapporto fra alzata (a) e pedata (p): 2a + p = 63 cm.

Da questa formula si deduce che l’alzata ideale è inferiore a 19 cm, mentre la pedata ideale è di 30 cm.

Bisogna precisare però che per usi domestici la pedata può restringersi considerevolmente e sono accettabili alzate leggermente superiori a quella prevista dal regolamento.

Pianta di una scala a pianta rettangolare realizzata con Edificius

Come progettare correttamente la scala

Nel progetto di una scala è opportuno che:

  • i gradini siano, almeno per ciascun interpiano, tutti uguali
  • sia previsto un pianerottolo di sosta al massimo ogni 15 gradini
  • i pianerottoli abbiano larghezza non inferiore a quella delle rampe
  • se possibile, impiegare rampe ad asse rettilineo.

Scala a pianta rettangolare

Larghezza delle rampe

La larghezza della rampa è funzione del numero di persone che vi possono transitare contemporaneamente e dell’uso a cui è adibita.

La larghezza delle scale, così come quella dei corridoi, deve essere dimensionata in rapporto al flusso massimo di persone ipotizzabile o determinabile che può attraversarla.

Il flusso di persone massimo viene calcolato nella ipotesi di esodo contemporaneo di tutte le persone che abitano, lavorano o svolgono comunque qualsiasi altro tipo di attività nei locali che hanno accesso dalla scala, rampa o cordonata in esame.

Per la maggior parte dei locali pubblici o aperti al pubblico, la larghezza delle scale in rapporto al deflusso massimo (esodo), così come altre caratteristiche tecniche (rapporto alzata/pedata, caratteristiche delle pavimentazioni, ecc.), viene prescritta da normative specifiche relative alla agibilità di tali locali.

La rampa delle scale interne deve essere larga almeno 80 cm, mentre nel caso di una scala a chiocciola il diametro deve essere almeno di 110 cm. Rispetto al pavimento, l’inclinazione della rampa della scala deve essere compresa fra i 30 e i 60 gradi.

Progettazione scale interne-Scala a L

Protezioni

Gli elementi orizzontali o verticali che compongono la ringhiera, devono essere a una distanza massima l’uno dall’altro di 10 cm, mentre il corrimano va posto a 90 cm dai gradini. Nel caso di una balaustra, questa deve essere alta almeno un metro dai gradini.

Per impedire ai bambini troppo piccoli l’accesso alla scala, si possono utilizzare gli stessi cancelletti che si utilizzano per impedire l’uscita dei piccoli su balconi o terrazzi. Si tratta di ringhiere, a volte estensibili per scale di larghezze diverse, che si fissano con ventose a entrambi i lati della rampa oppure si applicano alla scala tramite cerniere laterali. L’apertura di queste protezioni può essere manuale, oppure a serratura o con meccanismo elettronico. Tali protezioni possono essere in legno o in metallo.

Scala a L

Portata

La scala deve essere in grado di sopportare un peso di 400 kg al metro quadro.

Progettazione scale interne-Scala a tenaglia

Alzata e pedata

Relativamente alla progettazione di alzata e pedata occorre valutare innanzitutto il dislivello da superare.

L’alzata generalmente è compresa tra i 15 e i 17 cm (max 20 cm in scale di servizio), in edifici pubblici (ospedali, scuole) 13-15 cm; la pedata invece è calcolata tramite relazioni empiriche basate sul lavoro svolto dall’utente nell’affrontare il dislivello.

La formula generalmente usata (già citata in precedenza) è quella di Blondel:

2a + p = 62 ÷ 64 cm

in cui a = alzata e p = pedata.

Per scale interne a singoli alloggi il rapporto può essere incrementato come segue:

2a + p = ÷ 65 (valore massimo di a = 23 cm)

E’ consigliabile non superare i 15 gradini a scala e comunque è preferibile avere un maggior numero di gradini piuttosto che alzate troppo grandi, altrimenti le scale risulteranno troppo ripide. Se il gradino poi ha profilo anteriorearrotondato, risulta più pratico e sicuro.

Titoli abilitativi necessari per costruire una scala

Titoli abilitativi necessari per costruire una scala

Il titolo abilitativo da ottenere per realizzare una scala dipende dal tipo di intervento che si va a realizzare.

In linea di massima, si può affermare che l’inserimento di una scala interna ex novo, che presuppone la demolizione di una parte del solaio o una modifica strutturale richiede come titolo abilitativo la SCIA. Se l’intervento, invece, riguarda immobili sottoposti a particolari vincoli architettonici o storici, può essere necessario il Permesso di Costruire.

Nell’eventualità in cui l’intervento non implichi modifiche strutturali o si tratti di una semplice sostituzione di una scala esistente, potrebbe bastare la CILA, configurandosi un intervento di manutenzione straordinaria.

Se si tratta infine di una riparazione, conservando pendenza, posizione, sagoma e materiali uguali ai preesistenti, l’intervento può ricadere nell’edilizia libera.

Progettazione scale interne: dieci cose da ricordare

  1. Prima di iniziare il progetto è necessario consultare i regolamenti del Comune di riferimento
  2. Le norme nazionali di riferimento sono principalmente:
    • legge 13/1989 (eliminazione delle barriere architettoniche)
    • dm 14 giugno 1989 n. 236 (regolamento di attuazione della legge 13/1989)
    • dm 10 marzo 1998 (Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro);
  3. Le scale devono presentare un andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo
  4. Per ogni rampa di scale i gradini devono avere la stessa alzata e pedata
  5. Le rampe devono contenere possibilmente lo stesso numero di gradini, caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pedata
  6. I gradini delle scale devono avere una pedata antisdrucciolevole a pianta preferibilmente rettangolare e con un profilo preferibilmente continuo a spigoli arrotondati
  7. Devono essere dotate di parapetto atto a costituire difesa verso il vuoto e di corrimano. I corrimano devono essere di facile prendibilità e realizzati con materiale resistente e non tagliente
  8. Le rampe di scale che non costituiscono parte comune o non sono di uso pubblico devono avere una larghezza minima di 0,80 m
  9. Le scale comuni e quelle degli edifici aperti al pubblico devono avere i seguenti ulteriori requisiti:
    • la larghezza delle rampe e dei pianerottoli deve permettere il passaggio contemporaneo di due persone ed il passaggio orizzontale di una barella con una inclinazione massima del 15% lungo l’asse longitudinale
    • la lunghezza delle rampe deve essere contenuta; in caso contrario si deve interporre un ripiano in grado di arrestare la caduta di un corpo umano
    • il corrimano, di altezza 1 m da terra, deve essere installato su entrambi i lati in caso di utenza prevalente di bambini si deve prevedere un secondo corrimano ad altezza proporzionata
    • è preferibile una illuminazione naturale laterale. Si deve dotare la scala di una illuminazione artificiale, anche essa laterale, con comando individuabile al buio e disposto su ogni pianerottolo
      le rampe di scale devono essere facilmente percepibili, anche per i non vedenti
    • devono avere una larghezza minima di 1,20 m, avere una pendenza limitata e costante per l’intero sviluppo della scala
  10. La progettazione di scale, ad uso pubblico o privato, necessita di calcolo strutturale.
Post precedente Modifiche interne di un appartamento: come procedere Prossimo Post Recupero del patrimonio edilizio: ecco di cosa si tratta

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli recenti

  • Doppia conformità: presupposto necessario per la sanatoria edilizia
  • Metri quadri nelle visure catastali: risvolti per i condomini
  • Progetto energetico di un edificio
  • Certificato e visura: ecco le differenze (parte 2)
  • Avviso inizio lavori in appartamento: ecco alcune indicazioni

Commenti recenti

  • maurizio su Categoria catastale C6: cosa significa e requisiti degli immobili
  • Antonio su Sanatoria strutturale
  • Quanto Costa Pitturare Una Stanza 4×4? – Pietroortolani su Come si fa il calcolo metri quadri?
  • Giovanni su Distanza minima tra fabbricati
  • Matteo Donori su Vendere un immobile con abuso edilizio: si può?

Archivi

  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Maggio 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Dicembre 2021
  • Novembre 2021
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Settembre 2020
  • Agosto 2020
  • Luglio 2020
  • Giugno 2020
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Gennaio 2020
  • Dicembre 2019
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Luglio 2019
  • Giugno 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Agosto 2018
  • Luglio 2018
  • Giugno 2018
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Marzo 2018
  • Febbraio 2018
  • Gennaio 2018
  • Dicembre 2017
  • Novembre 2017
  • Ottobre 2017
  • Settembre 2017

Categorie

  • Compravendita
  • Condomini
  • Creative
  • Design
  • Immobili
  • Interior design
  • Pratiche
  • Progettazione
  • Risparmio energetico
  • Ristrutturazione
  • Sicurezza

Meta

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Studio Sdl Soluzioni Immobiliari

  • Via Mascalucia, 27 - 00132 Roma (RM)
  • Tel: 06 96843613
  • Email: info@studiosdl.it
© Copyright 2017. Tutti i diritti riservati