Il subalterno catastale è un dato che è strettamente connesso con la particella: in pratica, con un numero specifico individua in modo univoco un’unità immobiliare indipendente che può essere ricondotta a un certo soggetto proprietario e che fa parte di un’entità immobiliare più grande, che corrisponde alla particella relativa.
Il caso più comune è quello di un appartamento che fa parte di un fabbricato condominiale. La presenza di più numeri di subalterno in una visura catastale per soggetto proprietario in relazione alla stessa particella segnala il numero di unità immobiliari, nell’entità immobiliare di dimensioni maggiori, riconducibili al soggetto proprietario.
Un esempio concreto può aiutare a chiarire il concetto: due numeri di subalterno che si riferiscono al medesimo numero di particella possono segnalare la proprietà di un appartamento e di una dépendance, la proprietà di un appartamento e di un garage o la proprietà di due appartamenti nello stesso fabbricato.
Il subalterno è uno degli elementi che contribuiscono a identificare un bene immobile: nel caso in cui sia presente, individua – come si è visto – un immobile, inclusa la singola unità immobiliare presente su una particella.
L’elemento minimo inventariabile caratterizzato da un’autonomia funzionale e reddituale è l’unità immobiliare urbana: di solito, ogni unità immobiliare nell’ipotesi di un intero fabbricato viene individuata da un proprio subalterno, che però può essere assente nel caso in cui il fabbricato sia rappresentato da una sola unità immobiliare.
Nell’eventualità in cui esista, il dato è indispensabile ai fini dell’identificazione univoca dell’unità immobiliare singola; in caso contrario, la lista delle unità immobiliari urbane con la stessa particella viene prodotta dal sistema, in modo tale che successivamente si possa procedere alla singola selezione. Il subalterno può non essere presente nel Catasto terreni; se c’è, si riferisce ai fabbricati rurali.
CHI
L’Agenzia del Territorio. L’ente che si occupa dell’amministrazione, della conservazione, dell’archiviazione e dell’erogazione dei dati catastali, infatti, è l’Agenzia del Territorio, a cui è necessario fare riferimento nel caso in cui si abbia bisogno di una visura catastale.
Come detto, il subalterno è un identificativo catastale di un immobile: è uno dei dati che compongono una visura catastale, che può essere considerata come una carta di identità dell’immobile. Gli identificativi sono, pertanto, i parametri che permettono di risalire all’immobile.
Approfondimento: Identificativi catastali: cosa sono e a cosa servono
Oltre al subalterno, gli altri identificativi catastali di un bene immobile che possono essere utilizzati per compiere la ricerca di un immobile negli archivi nazionali sono il Comune catastale, la sezione amministrativa, la sezione censuaria, la sezione urbana, il foglio, la particella e il denominatore (quest’ultimo è presente solo per gli immobili che riguardano il Catasto fondiario).
Per quel che riguarda la particella, si tratta della rappresentazione, nota anche come numero di mappa o mappale, di un fabbricato e dell’area di pertinenza eventuale: si tratta di un dato che deve essere sempre presente e che nella maggior parte dei casi è contrassegnato con un numero.
Il foglio è la porzione di territorio comunale rappresentato dal catasto nelle mappe cartografiche, e come la particella è sempre obbligatorio.
La sezione urbana, che riguarda unicamente il Catasto fabbricati, è una suddivisione del territorio comunale, mentre la sezione censuaria, che riguarda unicamente il Catasto terreni, è obbligatoria se è presente nell’identificativo catastale dell’immobile che si sta ricercando.
Leggi anche: Individuazione particelle catastali: ecco come fare