In tante occasioni sicuramente avrete già sentito parlare della variazione catastale a Roma, quando, dove e perché farla, in questo articolo tratteremo l’argomento nelle sue sfumature, accatastamento aggiornamento e variazione della planimetria catastale.
La variazione catastale a Roma è una procedura ufficiale, secondo la rispettiva circolare dell’Agenzia dell’Entrate, di aggiornamento dei dati e della planimetria catastale in banca dati Nazionale. Il fine dell’aggiornamento catastale è prettamente fiscale.
Ad ogni immobile è attribuita una rendita che dipende dai tariffari della zona d’interesse, dalla consistenza immobiliare (numero di vani), dalla categoria e dal classamento. Ad ogni modifica può potenzialmente cambiare la rendita catastale dell’appartamento.
La rendita catastale in relazione alle modifiche interne può aumentare di valore, questo perché in fase di aggiornamento della planimetria catastale a Roma si inseriscono più vani rispetto alla consistenza originaria.
Molte volte capita di effettuare delle variazioni catastali a Roma per delle planimetrie difformi rispetto alla distribuzione intera dell’appartamento.
Nella stragrande maggioranza le difformità sono dovute a modifiche interne effettuate dai proprietari o dai conduttori nel tempo, senza denunciare in modo regolare gli interventi. In alcune situazioni capita anche di trovare il deposito delle pratiche al comune senza la chiusura degli interventi con l’aggiornamento catastale.
Può succedere che la richiesta della planimetria al catasto venga disattesa e quindi mancante. Perché manca la rispettiva planimetria catastale? da cosa può dipendere? Il problema risale durante il periodo di transizione del Catasto fino ai gironi d’oggi.
Prima di essere riformato il catasto era meccanografico, questo cosa vuol dire? che tutte le planimetria agli atti non erano digitalizzate in banca dati ma cartacee, archiviate dentro le rispettive pratiche. In fase di aggiornamento il catasto è stato digitalizzato.
Da qui nasce l’esigenza di richiedere le planimetrie in via telematica attraverso i portali online ufficiali dell’Agenzia delle Entrate e non più al catasto mediante lunghe file di attesa.
La digitalizzazione del catasto ha permesso di archiviare telematicamente le planimetrie catastali. Chiaramente può capitare che non tutte le planimetrie catastali siano state registrare, perché smarrite o perché in attesa ancora di rasterizzazione.
La prima cosa da fare in queste circostanze è presentare una richiesta di rasterizzazione della eventuale planimetria non trovata. Non sempre però da esito positivo. Nella maggior parte dei casi la planimetria risulta smarrita.
In caso di smarrimento della planimetria al catasto bisogna redigere un accatastamento per nuova variazione catastale a Roma con la causale “Planimetria mancante”. L’accatastamento per planimetria mancante è molto frequente, dunque state tranquilli.
In questi casi bisognerà rilevare lo stato dei luoghi dell’appartamento con nuove misurazioni e registrare la rispettiva planimetria catastale al Castasto di Roma. I tempi per l’accatastamento per variazione della planimetria catastale a Roma in questo caso sono circa cinque giorni lavorativi.
In caso di ristrutturazione edilizia e dunque successivamente la presentazione della pratica per l’inizio dei lavori (Cila o Scia), entro i trenta giorni dalla data di fine lavori e collaudo bisogna obbligatoriamente pena le sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate presentare regolare accatastamento per variazione catastale a Roma.
Niente panico.. se state leggendo questo articolo molto probabilmente vi trovate in difficoltà per via di un imminente compravendita a Roma. La planimetria in questione non si allinea alla distribuzione interna dell’appartamento. E vi siete accorti solamente all’ultimo pochi giorni dal rogito.
Non temete i tempi della variazione catastale a Roma sono decisamente contenuti. A fronte di un invio telematico all’Agenzia dell’Entrate ci vogliono in media dai 3 ai 4 giorni per aggiornare la planimetria al Catasto di Roma.